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Carlo Lorenzini nacque a
Firenze il 24 novembre 1826, da modesta famiglia. Compiuti gli studi
presso un seminario, e dopo aver iniziato a collaborare a qualche
giornale fiorentino, partecipò volontario alla campagna del '48. Fondò,
quindi, un giornale di satira politica ``Il Lampione'', che ebbe grande
fortuna ma che fu soppresso dopo la restaurazione del '49 e sostituito
da un altro ``La Scaramuccia'', e che riprese le pubblicazioni solo nel
'60, al ritorno del suo fondatore dalla nuova campagna di guerra
interrotta dalla pace di Villafranca. In tutti quegli anni, il Lorenzini
aveva collaborato a molti giornali, scritto romanzi e drammi teatrali, e
assunto lo pseudonimo di Collodi, dal nome del borgo natio di sua madre. |
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E continuò a scrivere anche
quando, dopo il '60, si impiegò presso la censura teatrale e poi alla
prefettura di Firenze. Non molto notevoli sono, in verità, i suoi
scritti fino al 1875, e comunque non al disopra di una diligente
mediocrità. In quell'anno, però, tradusse per un editore fiorentino le
fiabe del Perrault, e fu certo quell'avvicinamento
che gli suggerì di dedicarsi
alla letteratura per l'infanzia, e gli fece scrivere parecchi
fortunatissimi volumi: Giannettino, del 1876, Minuzzolo, del 1878, e
via via Il viaggio per l'Italia di Giannettino, La geografia di
Giannettino, La grammatica di Giannettino, ecc. Ma son tutti libri
che, pur felici, specie nella creazione dei personaggi principali,
ragazzi veri e non viete figure di decalcomania, si fondano sulla
superata pedagogia dell'epoca di offrire un cumulo di cognizioni
attraverso la troppo scoperta finzione di un racconto spigliato. |
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In mezzo a tanto lavoro (eppure, il Collodi è passato per un pigro e
uno scansafatiche) nacque, tuttavia, il miracolo del Pinocchio.
Altri libri scrisse in seguito il Collodi: Occhi e nasi (1881),
Storie allegre (1887), Note gaie (1892) e Divagazioni
critico-umoristiche (1892). Gli ultimi due furono pubblicati
postumi, poiché la morte lo colse a Firenze improvvisamente, il 26
ottobre 1890, mentre stava preparando la trama di un altro romanzo
per ragazzi.
Le avventure di Pinocchio, storia di un burattino è uno dei quattro
o cinque capolavori della letteratura universale per l'infanzia, ed
è il capolavoro incontestato di quella italiana. Pubblicato a
puntate a partire dal 7 Luglio del 1881 sul ``Giornale per i
bambini'' di Ferdinando Martini, col semplice titolo Storia di un
burattino e con illustrazioni di un anonimo, apparve in volume nel
1883, presso l'editore Felice Paggi di Firenze, illustrato da Enrico
Mazzanti. Il numero di edizioni, ristampe e traduzioni (oltre
duecento, queste ultime, sparse in tutto il mondo) pubblicate dal
1883 a oggi è davvero incalcolabile. |
Enrico Mazzanti,
che fu, come già detto, l'illustratore della prima edizione in
volume di Pinocchio, nacque a Firenze il 5 aprile 1850. Nonostante
la laurea in ingegneria, egli preferì seguire la naturale
inclinazione per il disegno illustrando dapprima opere scientifiche,
poi letterarie e didattiche, e specializzandosi in tale attività
così da dedicarvisi, in seguito, esclusivamente. Fu illustratore
delle principali case editrici italiane, quali Le Monnier, Paravia,
Hoepli e Bemporad. Morì a Firenze il 3 settembre 1910. |
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